Entriamo insieme nel mondo di ECOGIEFFE!

Vi siete mai chiesti cosa succede “dietro le quinte”? Come funziona il mondo di Ecogieffe? Beh, oggi possiamo scoprirlo insieme!

  1. Partiamo dalle basi: cosa vi ha spinto a lavorare in questo settore?

Effettivamente non è la classica scelta di carriera! Però ci sono molte cose affascinanti in questo settore. La prima è sicuramente il suo dinamismo, non è mai stabile. A livello ambientale c’è sempre un qualcosa che cambia. Con il progresso scientifico, per esempio, viene continuamente scoperta la pericolosità o la nocività dei materiali, oppure la possibilità di sfruttare altre materie prime con un minore impatto ambientale. Ed ogni volta seguono, prima, un adeguamento della normativa e poi un cambiamento nelle procedure da seguire per la gestione dei rifiuti.

Un altro fattore, che ci spinge a fare sempre di più, è l’impatto ambientale che hanno i rifiuti, soprattutto quelli pericolosi. È fondamentale gestire i rifiuti in modo corretto perché significa lavorare per avere un futuro pulito sia per noi, sia per quelli che verranno, per le famiglie del futuro.  E poi è un settore in continua crescita.

  1. Quali sono i principi più importanti nel vostro lavoro?

Nel nostro lavoro sono due le cose fondamentali: la puntualità e l’affidabilità. È importante organizzare i giri per gli autisti in modo da poter servire i clienti nel minor tempo possibile ed al fine di soddisfare anche le esigenze dell’ultimo minuto. Infatti, capitano spesso emergenze che devono essere prontamente risolte.

Allo stesso tempo dobbiamo fornire un servizio qualitativamente adeguato. Le leggi e le norme che i nostri clienti devono rispettare sono numerose, per questo teniamo molto alle relazioni con i nostri clienti, per dimostrare le nostre capacità e competenze in merito a leggi e procedure da seguire, fornendo talvolta supporto allo svolgimento delle stesse.

  1. Com’è cambiato il tuo lavoro con l’attuale crisi sanitaria?

Sicuramente è aumentato il lavoro, ma proprio in termini di quantità di rifiuti da raccogliere e portare a smaltimento. Diciamo che la crisi sanitaria è stata per noi sia positiva che negativa. È stato negativo perché la situazione generale ha creato molti disagi ai nostri clienti, che hanno sofferto e soffrono la situazione e faticano a contrastarla. D’altra parte, il nostro lavoro e il nostro contributo sono diventati ancor più fondamentale. Nonostante sia stato impegnativo riorganizzare la gestione in così poco tempo, in funzione della maggiore richiesta, è stato ugualmente soddisfacente per i risultati ottenuti. Siamo riusciti a seguire tutto e fornire un servizio pronto e puntuale.

  1. Qual è la parte più bella del tuo lavoro?  E quella più difficile? 

Beh per partire dalle cose spiacevoli, o meglio le sfide, la parte più difficile del nostro lavoro è sicuramente istruire adeguatamente il cliente. Sembra facile ma fare una buona informazione e formazione è molto complesso. Questo però aiuta il cliente a capire e rispettare le norme e aiuta anche noi nello svolgimento del nostro servizio, infatti generalmente il training riguarda quali rifiuti sono da smaltire, e con quali modalità.

La parte più bella del lavoro invece riguarda le dinamiche interne. È molto interessante e coinvolgente costruire un team funzionante e ben coordinato che sia in grado di soddisfare le aspettative e che dia soddisfazioni anche a noi. La coesione interna e la sinergia tra tutti noi sono importantissime. Fortunatamente, le strategie di team building che utilizziamo sono risultati essere molto efficaci. Un altro fattore inaspettato è che, coprendo il territorio nazionale, entriamo in contatto con realtà, personalità e “culture” diverse in fatto di gestione dei rifiuti. Ciò stimola continuamente la nostra voglia di imparare e la nostra continua informazione e aggiornamento.

  1. Secondo te, ci sono dei preconcetti che le persone hanno su questo settore?

Sicuramente è un settore molto criticato e, in realtà, al tempo stesso, poco conosciuto. Quando si parla di rifiuti le persone fanno le loro associazioni mentali con il netturbino, la plastica, la carta, l’umido e con il servizio del comune che ritira i rifiuti, punto e stop. Hanno una visione limitata in questo senso. Basti pensare ad un argomento più semplice come lo smaltimento delle pile, che deve essere svolto separatamente dal resto dei rifiuti, e che in molti non sanno. Potrei dire che sul settore in generale, ed ancor di più nel nostro di rifiuti speciali, vi è grande disinformazione, ma anche cattiva informazione. Basti pensare a questo periodo e a tutte le mascherine che diventano rifiuti ma vengono collocate nell’area sbagliata: alcune infatti sono di plastica mentre altre di carta, e vanno separate nei rifiuti.

  1. C’è qualcosa che vorresti dire alle persone che stanno leggendo questo articolo? 

Non saprei, mi cogli alla sprovvista! Forse l’unica cosa che vorrei dire è di informarsi di più, di continuare ad aggiornarsi sull’argomento dei rifiuti, che è molto dinamico ed in continua evoluzione. È utile sia per voi che per contribuire in modo corretto a mantenere un ambiente pulito e sano per tutti, anche in vista del futuro.