L’inquinamento da rifiuti è …. un problema centrale, da comprendere e affrontare, specialmente in Italia, dove lo smaltimento e l’inquinamento dei rifiuti è diventato negli anni un tema davvero delicato. Sono tanti gli oggetti di uso quotidiano che diventano rifiuti inquinanti, molto più della plastica!
Autore: adminsito
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Una montagna di rifiuti causa Covid-19: circa 400 tonnellate in più al giorno in Italia
Una montagna di rifiuti causa Covid-19: circa 400 tonnellate in più al giorno in Italia
Non solo la pressione sul sistema sanitario. Non solo le drammatiche conseguenze a livello economico. . Come ti avevamo già spiegato, i dispositivi di protezione individuale, pensiamo in particolare alle mascherine, sono solitamente monouso e l’unica via che possono prendere è quella del termovalorizzatore. Le mascherine infatti vanno nell’indifferenziato, essendo composte di materiali plastici difficilmente riciclabili e soprattutto essendo potenzialmente infettive. Non dimentichiamoci poi che, se vengono disperse nell’ambiente, le mascherine impiegano 450 anni a decomporsi, arrecando gravi danni agli ecosistemi marini.
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Skytg24: Rifiuti pericolosi, quali sono e come smaltirli
Definiti e classificati da una normativa europea, sono sostanze che contengono alte concentrazioni di inquinanti e per questo vanno sottoposte a trattamenti specifici, diversi dalla tradizionale raccolta differenziata
I rifiuti pericolosi sono scarti di origine civile o industriale ad alta concentrazione di sostanze inquinanti. Definiti e classificati dalla normativa europea 1357 del 2014, richiedono trattamenti specifici per ridurne la pericolosità e devono essere smaltiti seguendo regole diverse dalla tradizionale raccolta differenziata. Ecco allora cosa sono i rifiuti pericolosi e come vanno smaltiti.
https://tg24.sky.it/ambiente/approfondimenti/rifiuti-pericolosi-come-smaltire
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“Un punto di vista diverso”
Avendo conosciuto il punto di vista della gestione di Ecogieffe, ora possiamo rivolgerci ad un autista dell’azienda, figura che si trova nel cuore dell’azione tutti i giorni.
- Potresti descrivere brevemente le tue mansioni?
Nel mio lavoro, mi occupo principalmente della micro-raccolta di rifiuti speciali a rischio infettivo nel nord-Italia. In particolare, mi reco presso i nostri clienti e ritiro i rifiuti sanitari che producono, portandoli poi a smaltimento in impianti autorizzati.
- Qual è la parte più difficile del tuo lavoro?
Questo lavoro presenta molte sfide, che dobbiamo affrontare ogni giorno. A mio parere, la parte più impegnativa riguarda l’effettivo scarico del furgone. È necessario però specificare che la parte più difficile è riuscire a rispettare gli orari di apertura e chiusura dei diversi posti dove effettuiamo i ritiri, ed essere puntuali nell’erogazione del servizio.
- Quali sono i principi più importanti nel tuo lavoro?
Nel nostro lavoro, risulta fondamentale il rigore ed essere estremamente diligenti. Infatti, possiamo dire che i principi più importanti in questo lavoro sono, prima di tutto, la salvaguardia della merce trasportata. Trattandosi di materiale pericoloso, risulta fondamentale prestare particolari attenzioni all’imballaggio. Inoltre, vista la natura del mio lavoro, è importante il rispetto delle leggi e dei regolamenti stradali.
- Com’è cambiato il tuo lavoro con l’attuale crisi sanitaria?
Come è facilmente intuibile, il nostro lavoro non ha risentito dell’attuale crisi sanitaria. La mole di lavoro, vista la crescente necessità di, per esempio, dispositivi di protezione individuali (come guanti e mascherine), è sempre stata molto elevata. Oltre alle misure di sicurezza introdotte dalle varie normative, non ci sono state molte variazioni.
- Quali sono sfide più importanti nel tuo lavoro?
Uno degli aspetti che apprezzo di più di questo lavoro, è che vi sono diverse sfide che ti portano ad affrontare la giornata con più grinta. Direi che le principali sfide sono mantenere la concentrazione durante tutta la giornata lavorativa alla guida, e quindi guidare il veicolo con sicurezza ed efficienza. A questo si aggiunge la necessità di far sì che il materiale contaminato rispetta tutte le regole di trasporto.
- Com’è lavorare in Ecogieffe?
Lavorare in Ecogieffe è, a mio parere, molto piacevole. La caratteristica che apprezzo maggiormente è la flessibilità della giornata. In più, mi piace tantissimo guidare, quindi passare molte ore alla guida non mi risulta troppo pesante.
Un aspetto non indifferente è l’organizzazione di questa azienda. Mi trovo molto bene, soprattutto considerando l’ambiente positivo che si crea con i miei colleghi.
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Entriamo insieme nel mondo di ECOGIEFFE!
Vi siete mai chiesti cosa succede “dietro le quinte”? Come funziona il mondo di Ecogieffe? Beh, oggi possiamo scoprirlo insieme!
- Partiamo dalle basi: cosa vi ha spinto a lavorare in questo settore?
Effettivamente non è la classica scelta di carriera! Però ci sono molte cose affascinanti in questo settore. La prima è sicuramente il suo dinamismo, non è mai stabile. A livello ambientale c’è sempre un qualcosa che cambia. Con il progresso scientifico, per esempio, viene continuamente scoperta la pericolosità o la nocività dei materiali, oppure la possibilità di sfruttare altre materie prime con un minore impatto ambientale. Ed ogni volta seguono, prima, un adeguamento della normativa e poi un cambiamento nelle procedure da seguire per la gestione dei rifiuti.
Un altro fattore, che ci spinge a fare sempre di più, è l’impatto ambientale che hanno i rifiuti, soprattutto quelli pericolosi. È fondamentale gestire i rifiuti in modo corretto perché significa lavorare per avere un futuro pulito sia per noi, sia per quelli che verranno, per le famiglie del futuro. E poi è un settore in continua crescita.
- Quali sono i principi più importanti nel vostro lavoro?
Nel nostro lavoro sono due le cose fondamentali: la puntualità e l’affidabilità. È importante organizzare i giri per gli autisti in modo da poter servire i clienti nel minor tempo possibile ed al fine di soddisfare anche le esigenze dell’ultimo minuto. Infatti, capitano spesso emergenze che devono essere prontamente risolte.
Allo stesso tempo dobbiamo fornire un servizio qualitativamente adeguato. Le leggi e le norme che i nostri clienti devono rispettare sono numerose, per questo teniamo molto alle relazioni con i nostri clienti, per dimostrare le nostre capacità e competenze in merito a leggi e procedure da seguire, fornendo talvolta supporto allo svolgimento delle stesse.
- Com’è cambiato il tuo lavoro con l’attuale crisi sanitaria?
Sicuramente è aumentato il lavoro, ma proprio in termini di quantità di rifiuti da raccogliere e portare a smaltimento. Diciamo che la crisi sanitaria è stata per noi sia positiva che negativa. È stato negativo perché la situazione generale ha creato molti disagi ai nostri clienti, che hanno sofferto e soffrono la situazione e faticano a contrastarla. D’altra parte, il nostro lavoro e il nostro contributo sono diventati ancor più fondamentale. Nonostante sia stato impegnativo riorganizzare la gestione in così poco tempo, in funzione della maggiore richiesta, è stato ugualmente soddisfacente per i risultati ottenuti. Siamo riusciti a seguire tutto e fornire un servizio pronto e puntuale.
- Qual è la parte più bella del tuo lavoro? E quella più difficile?
Beh per partire dalle cose spiacevoli, o meglio le sfide, la parte più difficile del nostro lavoro è sicuramente istruire adeguatamente il cliente. Sembra facile ma fare una buona informazione e formazione è molto complesso. Questo però aiuta il cliente a capire e rispettare le norme e aiuta anche noi nello svolgimento del nostro servizio, infatti generalmente il training riguarda quali rifiuti sono da smaltire, e con quali modalità.
La parte più bella del lavoro invece riguarda le dinamiche interne. È molto interessante e coinvolgente costruire un team funzionante e ben coordinato che sia in grado di soddisfare le aspettative e che dia soddisfazioni anche a noi. La coesione interna e la sinergia tra tutti noi sono importantissime. Fortunatamente, le strategie di team building che utilizziamo sono risultati essere molto efficaci. Un altro fattore inaspettato è che, coprendo il territorio nazionale, entriamo in contatto con realtà, personalità e “culture” diverse in fatto di gestione dei rifiuti. Ciò stimola continuamente la nostra voglia di imparare e la nostra continua informazione e aggiornamento.
- Secondo te, ci sono dei preconcetti che le persone hanno su questo settore?
Sicuramente è un settore molto criticato e, in realtà, al tempo stesso, poco conosciuto. Quando si parla di rifiuti le persone fanno le loro associazioni mentali con il netturbino, la plastica, la carta, l’umido e con il servizio del comune che ritira i rifiuti, punto e stop. Hanno una visione limitata in questo senso. Basti pensare ad un argomento più semplice come lo smaltimento delle pile, che deve essere svolto separatamente dal resto dei rifiuti, e che in molti non sanno. Potrei dire che sul settore in generale, ed ancor di più nel nostro di rifiuti speciali, vi è grande disinformazione, ma anche cattiva informazione. Basti pensare a questo periodo e a tutte le mascherine che diventano rifiuti ma vengono collocate nell’area sbagliata: alcune infatti sono di plastica mentre altre di carta, e vanno separate nei rifiuti.
- C’è qualcosa che vorresti dire alle persone che stanno leggendo questo articolo?
Non saprei, mi cogli alla sprovvista! Forse l’unica cosa che vorrei dire è di informarsi di più, di continuare ad aggiornarsi sull’argomento dei rifiuti, che è molto dinamico ed in continua evoluzione. È utile sia per voi che per contribuire in modo corretto a mantenere un ambiente pulito e sano per tutti, anche in vista del futuro.
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La gestione dei rifiuti speciali
Il settore dei rifiuti è complesso e viene spesso dato per scontato da un lato, ma molto criticato dall’altro. I rifiuti che ogni giorno vengono prodotti si classificano in base a chi li produce, alle loro caratteristiche e al possibile riutilizzo.
Quindi è possibile classificarli in:
- Rifiuti urbani o speciali: i primi sono i rifiuti prodotti in ambito familiare, i secondi sono quelli prodotti dalle aziende.
- Rifiuti pericolosi o non pericolosi: i primi sono rifiuti che contengono una grande quantità di materiale inquinante, mentre i secondi sono più comuni come ad esempio, carta e plastica.
- Rifiuti riutilizzabili o non riutilizzabili: i primi possono essere sottoposti a processi di recupero mentre per i secondi è necessario procedere allo smaltimento.
La gestione di ogni singola categoria di rifiuti deve seguire numerose procedure e norme, la cui complessità aumenta all’aumentare dei rischi connessi al rifiuto stesso. L’infettività e la pericolosità di alcuni rifiuti richiedono non solo lo svolgimento di procedure minuziosamente dettagliate, ma anche una grande attenzione da parte di chi li maneggia, al fine di preservare la propria salute e quella altrui.
Noi, Ecogieffe, siamo specializzati in rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo classificati come rifiuti speciali pericolosi non riutilizzabili. Il compito che svolgiamo nella catena di smaltimento è quello appena successivo alla produzione del rifiuto: siamo incaricati di passare per le strutture, certificare il corretto imballaggio e ritirare i rifiuti, seguendo le procedure e le norme statali.
Nello specifico, trattiamo rifiuti sanitari, che sono camici, mascherine e guanti usa e getta, test e strumenti di analisi da laboratorio, materiali utilizzati dai tatuatori, materiale monouso utilizzato negli studi dentistici e i rifiuti degli ospedali che possono essere provette per il sangue, sacche di medicinali esausti e altro ancora. I nostri clienti sono quindi laboratori di analisi, ospedali e cliniche, dentisti, studi medici, tatuatori, organizzazioni di pronto soccorso e residenze sanitarie per anziani.
Ogni rifiuto sanitario deve essere posizionato nei contenitori adatti e separati per categoria, e una volta riempito il contenitore, in genere uno scatolone, va etichettato con indicazione del tipo di rifiuto in modo chiaro e immediato affinché le persone che ne verranno in contatto siano a conoscenza dell’entità contenuto, pericoloso o potenzialmente infettivo.
Una volta ritirato, il rifiuto viene stoccato in attesa di essere portato al forno. Secondo la legge i rifiuti speciali non possono essere smaltiti oltre un anno dalla raccolta, al fine di evitare l’inizio della decomposizione e la conseguente dispersione di materiali inquinanti e/o pericolosi.
Tutti gli elementi elencati fanno, per noi, parte della quotidianità, della normale amministrazione, e vanno a costituire il nostro obiettivo e la nostra missione: contribuire con le nostre soluzioni ed il nostro operato a creare un ambiente più pulito e sano per il futuro.